1976-1999 Aston Martin Lagonda – Bella? Se ne può discutere. L’Aston Martin Lagonda, però, la ricordiamo più come un vero e proprio esperimento di tecnologia che per la sua bellezza. E non stiamo pensando al suo V-8 da 5.3 litri a doppio albero a camme in testa che gli consentiva di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 7,9 secondi, grazie anche ai suoi 280 bhp, quanto alla complessità dei sistemi di bordo. Compresa l’intera plancia con cruscotto digitale e tasti a sfioramento. Quasi un’astronave per il tempo, ma con una complessità e una serie di rogne da risolvere che farebbero impazzire qualsiasi elettrauto moderno. Il lusso ovviamente non mancava e le rifiniture erano di riferimento già per l’epoca.
Rimane comunque un’auto che merita di essere ricordata, sia per originalità, sia per i concetti formali e tecnologici che ostentava. Tra l’altro, a metà degli anni ’80, ci volevano ben 16 settimane per mettere insieme una Lagonda, ma al pari di quello che pensano molti altri operatori del settore, crediamo che gran parte di questo tempo veniva impiegato per gestire il montaggio e la messa a punto, per non dire la correzione, di alcuni problemi dovuti proprio alla complessità dell’intero progetto. Ricordiamo che lo stile della Lagonda degli anni ’80 è opera di William Towns e che per questa berlina ad alte prestazioni l’uso delle leghe di alluminio era già un preziosismo che molti altri mezzi, anche ben più blasonati, si sognavano. Il telaio era ovviamente in acciaio.
Scheda tecnica:
Motore: DOHC V-8, 5.340 cc, 280 bhp @ 5.000 rpm
Coppia: 360 lbs-ft @ 3.000 rpm (pari a circa 488 Nm)
Transmission: automatica a tre marce (Chrysler TorqueFlite)
Lunghezza: 5.283 mm
Larghezza: 1.816 mm
Altezza: 1.302 mm
Massa: 2.064 kg
Velocità massima: 148 mph
Accelerazione da 0 a 96,5 km/h: 7.9 sec.
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